Truccarsi ogni mattina in modo adeguato spesso può essere un po’ scocciante; trovare poi i prodotti adatti alla propria pelle è una vera impresa, scongiurando sempre le allergie a prodotti che sono pieni di nichel o altre sostanze nocive. Potresti risolvere col trucco semipermanente, scopriamo di più.

Potresti risolvere il problema di truccarti ogni mattina in modo semplice e nemmeno con costi altissimi. Per farlo però, devi affidarti a professionisti del settore. Ricordati che un make up artist può essere sicuramente bravo, ma se non è qualificato per farlo, non è il suo compito. Parliamo del trucco semipermanente.

Trucco semipermanente a Roma: ecco a chi affidarsi

Se vuoi ricorrere al trucco semipermanente, dovresti rivolgerti ad una professionista esperta nel settore. Se non sai dove fare il tuo trucco semipermanente a Roma, puoi rivolgerti a Sara Pozzuto.

Una specialista del settore che ti aiuterà ad ottenere la forma perfetta del tuo viso attraverso la dermopigmentazione. Per farla si utilizza la tecnica della “sfumatura” o del pelo su pelo per quanto riguarda le sopracciglia. Inoltre la specialista offre una consulenza gratuita per definire insieme il trattamento adeguato.

Cosa puoi ottenere dal trucco semipermanente?

La risposta potrebbe essere “ciò che vuoi”. Le zone del viso che si possono trattare sono le labbra, gli occhi e le sopracciglia.

  • Labbra: il tatuaggio alle labbra dona una forma corretta e maggior volume. La tecnica serve per
  • Sopracciglia: Il segreto per avere sopracciglia tatuate perfette, è andare a ricreare una forma che si sposa benissimo col viso. La procedura è indolore e renderà lo sguardo più luminoso, correggendo i piccoli difetti estetici.
  • Occhi: La dermopigmentazione agli occhi contribuisce a donare intensità allo sguardo, a risaltarne il fascino migliorando l’espressione del viso, l’eyeliner avrà le classiche sfumature normali di sempre, senza sembrare troppo marcato.

Come si fa il trucco semipermanente e quali sono i vantaggi

Il tatuaggio va a toccare l’epidermide. Nel momento in cui il pigmento viene inserito nello stato superiore del derma, il colore sembrerà un po’ più scuro, poi guarendo diventerà il colore scelto, in una versione più sfumata. Quello sarà il risultato finale.

Lo strumento per fare questo trattamento si chiama dermografo. Il manipolo viene collegato, tramite presa, alla corrente e su di una penna sottile dove vengono montati degli aghi a cartuccia.

Ecco i passaggi:

  • Come primo passaggio viene effettuato un progetto sulla pelle
  • dopo di che viene prelevato il colore
  • così poi trasferito sul tessuto
  • rilasciando il pigmento si può fare il pelo o la sfumatura a seconda della tecnica da fare.

Sulle cartucce possono essere montati diversi aghi per effettuare tecniche diverse, anche in base alla zona dove si lavora, se sopracciglia, labbra o occhi. 

A chi è adatto il trucco semipermanente?

  1. Adatto a tutti i tipi di pelle
  2. Adatto a chi non sa applicare il trucco
  3. Adatto per chi ha allergie al trucco topico o sensibilità della pelle.
  4. Per chi non ha tempo a disposizione per truccarsi
  5. Chi presenta malattie con scarso utilizzo degli arti
  6. Persone a cui piacciono attività come allenarsi in palestra, yoga, nuoto, canottaggio, escursionismo, ciclismo, tennis, campeggio, ecc., che si preoccupano ogni volta di dover rimuove e riapplicare il trucco.

Differenze tra trucco semipermanente e microblading

Il trucco semipermanente può essere eseguito con dermografo o manualmente con una penna e fino qui ci siamo. Ma perché si differenzia con il microblading?

La differenza riguarda il manipolo usato per eseguirli: abbiamo detto che il trucco semipermanente può essere fatto con il dermografo che è un oggetto simile a quello dei tatuatori ma molto più leggero e delicato, dove viene applicata una cartuccia con la presenza di un ago o anche più. Il microblading invece è un semplice manipolo a forma di penna, dove all’estremità presenta diversi aghi che poi vanno a formare una lama.

La differenza sostanziale tra le due tecniche è che nel primo caso si può settare la fuoriuscita dell’ago senza rischiare di andare troppo in profondità nel tessuto, nel secondo caso si usa esclusivamente il peso della mano.

Di 4dm1in1

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