Dopo le polemiche sul rumore proveniente dallo scalo verso le abitazioni più vicine, l’aeroporto di Bologna annuncia l’avvio di nuove rotte in partenza, assicurando una maggiore sensibilità rispetto alle problematiche dell’impatto acustico subito dall’abitato.
L’aeroporto Marconi ha previsto l’avvio di nuove rotte in partenza e in arrivo, che si avvieranno lungo tutto l’arco del 2020. Ciò grazie alla partnership con Ryanair, che ha deciso di fare dello scalo bolognese un importante punto di riferimento nelle proprie strategie di espansione del traffico aereo in Italia centrale.
In totale, una volta entrate a regime le diverse tratte, saranno oltre 58 in più i voli che settimanalmente attraverseranno i cieli del Marconi, così da offrire un servizio sempre più completo e comodo ai passeggeri che decidono di utilizzare questo hub in costante crescita per traffico aereo e numero di ospiti.
Tra le diverse rotte annunciate, alcune sono attese da anni. Ad esempio, la nuova rotta Bologna – Trapani si avvierà alla fine del mese di marzo 2020 e assicurerà collegamenti quotidiani (dal lunedì alla domenica) verso la città siciliana; peraltro, quest’ultima sarà anche luogo di partenza di nuovi voli diretti a Bergamo e a Praga.
Nella programmazione del responsabile commerciale Ryanair, David O’Brian, le ambizioni non si fermano qui, dal momento che sono altre sei le rotte in arrivo che partiranno dall’aeroporto di Bologna: una tratta settimanale per Fuerteventura, due per Tel Aviv, due voli per Santander e un nuovo collegamento verso Bordeaux.
Questo per quanto concerne le nuove rotte in partenza dall’aeroporto di Bologna già programmate, ma ci sono anche altre novità che potrebbero giungere per i passeggeri interessati, prospettandosi un complessivo ampliamento dei collegamenti disponibili che potrebbe vedere l’ingresso nel numero delle destinazioni disponibili anche città come Crotone, Marsiglia e Podgorica.
Anche la Turkish Airlines ha reso noto l’intenzione di avviare una nuova rotta in partenza da Bologna, potenziando quelle già esistenti verso il rinnovato aeroporto di Istanbul: in questo modo, l’aeroporto di Bologna si confermerà uno scalo di rilevanza internazionale, destinato a crescere sempre più nel panorama aereo dell’Italia centrale.
Le nuove rotte saranno “anti-rumore”?
La notizia dei nuovi collegamenti che interesseranno l’aeroporto di Bologna si inserisce in un’ampia polemica che ha riguardato lo scalo emiliano negli ultimi mesi ed ha comprensibilmente suscitato nuovi malumori tra i cittadini interessati. Il Marconi, infatti, è accusato di produrre un eccessivo livello di inquinamento acustico, che renderebbe intollerabile il rumore agli abitanti più prossimi alla zona di atterraggio e decollo degli aerei.
La mobilitazione contro il rumore aeroportuale ha investito anche il progetto di ampliamento delle rotte in partenza dall’aeroporto di Bologna, con i cittadini scesi in piazza per lottare contro l’intensificazione delle partenze. Le proteste e i sit-in vengono da lontano e hanno investito anche i progetti di ampliamento dell’aeroporto, pur meritevolmente volti ad estendere le aree verdi e ad introdurre un parco energetico per l’approvvigionamento di alimentazione elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Sono essenzialmente garanzie quelle che pretendono i cittadini interessati, con richieste di intervento ben precise rivolte all’Enav (la società che si occupa della gestione del traffico aereo) e alla Regione Emilia-Romagna, direttamente responsabile della gestione dell’aeroporto bolognese.
Si ha fretta, in sostanza, di soluzioni che mettano in campo una completa redistribuzione del traffico aereo, volta ad evitare il sovrapporsi di partenze e arrivi nelle fasce orarie considerate più delicate, o di trasferire una parte del traffico aereo verso l’hub più distante dall’abitato, ossia il Bargellino. Il Navile, infatti, pur essendo strutturalmente predisposto all’accoglienza di un traffico aereo più intenso, è diventato nel tempo troppo vicino alle abitazioni dei cittadini bolognesi, la cui intolleranza verso il rumore proveniente dallo scalo si è fatta ormai scarsa.
Le proposte sul tavolo
Le proteste dei cittadini hanno peraltro trovato una sponda anche nelle istituzioni, come confermano le parole di Raffaele Donini, vicepresidente regionale e delegato al settore dei trasporti. Sembra, infatti, che sia già in corso un tavolo di trattative che coinvolge l’Enav e gli enti preposti alla gestione dell’aeroporto di Bologna, il cui scopo sarebbe, appunto, quello di adottare soluzioni in breve tempo per fronteggiare il problema del rumore.
La stessa società di gestione del traffico aereo si è impegnata ad approfondire la questione dell’inquinamento acustico, mettendo sul piatto una serie di studi volti ad identificare in poco tempo possibili alternative sulla pianificazione e gestione delle rotte, comprese quelle di nuova introduzione che dovrebbero diventare operative entro l’anno prossimo.
Le soluzioni proposte sono molteplici: si va dalla sperimentazione circa lo spostamento di alcune tratte in partenza dal Navile al Bargellino, alla riduzione del traffico aereo negli orari sensibili (segnatamente, la mattina presto e in tarda serata), passando per altri interventi che sono volti a diminuire la pressione acustica sull’abitato senza rallentare l’espansione e le performance finora vantate dal Marconi.
Le nuove soluzioni di sostenibilità per l’aeroporto di Bologna
L’aeroporto Marconi di Bologna, va detto, ha da sempre rappresentato un polo di eccellenza per l’applicazione di nuove concezioni dell’infrastruttura aeroportuale, destinate a valorizzare concetti come la mobilità, la sostenibilità e l’attenzione al verde. Ne è conferma il fatto che questo aeroporto è già attivo dal 2015 nella lotta alle emissioni di anidride carbonica, avendo fissato un tetto di riduzione del 93% entro il 2023.
È per questo che i nuovi lavori di espansione dell’hub aeroportuale hanno previsto l’ampliamento delle aree destinate al verde, accompagnato dall’introduzione di nuove opere volte all’efficientamento energetico degli edifici e delle strutture dell’aeroporto. Come si coniuga tutto ciò con lo studio delle nuove rotte anti-rumore che è oggi così al centro dell’attenzione?
Secondo le ultime prospettive provenienti dalle autorità interessate, le operazioni di ampliamento e ammodernamento dell’aeroporto di Bologna potrebbero passare per la necessità di trasferire una parte del traffico aereo dalla sede del Navile a quella del Bargellino, più adatta sia ad ospitare nuove aree verdi che rotte anti-rumore (attesa la sua maggiore lontananza rispetto al centro abitato). Anche la riduzione del traffico aereo in certi orari considerati più sensibili è, come visto, una soluzione attualmente allo studio.
Ma questi interventi possono eventualmente incidere sulla comodità dei passeggeri? La risposta è, probabilmente no. Se consideriamo la presenza di importanti parcheggi nelle prossimità dell’aeroporto, infatti, i passeggeri potranno tranquillamente continuare a godere della possibilità di arrivare in aeroporto all’orario che preferiscono, anche se sarà poi necessario doversi spostare verso un gate più lontano del previsto: infatti, le molte soluzioni di parcheggio aeroporto Bologna privato, assicurano puntuali collegamenti verso gli scali più importanti, permettendo ai passeggeri di non preoccuparsi di dover affrettarsi per raggiungere i controlli.
Anche se dovessero essere ridotti gli orari di partenze al mattino presto e di sera, peraltro, grazie alle differenti tariffe praticate dai parcheggi, sarà possibile trovare la soluzione più comoda per poter lasciare il proprio veicolo nell’attesa di recuperare i passeggeri in arrivo o per ritrovarlo al ritorno da un viaggio.